Quella che leggerai non è la classica recensione tecnica del nuovo IRIX 15mm f/2.4, ma qualcosa di diverso.
Nonostante il titolo ricordi molto da vicino una pellicola di Tarantino e ormai siamo arrivati al weekend di Halloween, questa è una storia diversa. È una storia che parla di lenti, di filtri e delle persone che ci stanno dietro, oltre a raccontare come può essere difficile riuscire a fare una review quando il tempo e il meteo non ti aiutano.
Quello che troverai è diverso da una recensione tecnica, ma ti farai comunque un’idea abbastanza precisa a riguardo 😉
La settimana scorsa sono stato a New York per alcuni giorni.
Non tornavo a New York dal 2008 e, devo riconoscerlo, un po’ mi mancava.
Il PhotoPlus Expo è stata un’ottima scusa per tornare, godermi le strade di Manhattan, fare nuove fantastiche conoscenze e amicizie… oltre a essere immerso nel mondo e nel mercato della fotografia per quasi quattro giorni consecutivi.
Purtroppo quest’anno mi sono perso il Photokina… mi sono dovuto accontentare di New York e del PhotoPlus Expo!
Appena arrivato, la mia prima tappa è stata allo stand di IRIX, un nuovo brand di lenti grandangolari con sede in Svizzera (e produzione in Corea).
Ne avevo sentito parlare molto e, già ad inizio anno, avevo cercato di mettermi in contatto con loro perché volevo provare il loro 15mm.
Ho mandato un’email, ma nessuno pare l’abbia notata.
Non mi do per vinto facilmente e così ho deciso di presentarmi e chiedere di poter provare la lente durante il PhotoPlus. Mi presento, lascio un biglietto da visita, ma mi dicono che ancora non hanno un distributore in USA e non possono lasciarmi una delle lenti perché hanno solo quelle e non hanno potuto portare molti campioni per le restrizioni sulle importazioni e peso bagagli. Peccato… mi sarebbe piaciuto provarla… anche per solo poco tempo… dal tramonto all’alba, per avere anche solo due occasioni tipiche di scatto paesaggistico. Lascio lo stand IRIX e continuo il mio peregrinare.
Dopo qualche minuto. mentre sto parlando con uno dei responsabili ad un altro stand, mi sento toccare sulla spalla. Mi giro e mi ritrovo davanti uno dei ragazzi dello stand IRIX che mi dice: «Abbiamo una lente per te, passa più tardi al nostro stand!».
Fantastico! Potrò finalmente provarlo, ma ora mi sorge un altro problema!
Il diametro della lente frontale dell’IRIX 15mm f/2.4 è 95mm: è maledettamente grosso! Il mio kit di filtri NiSi V5 copre al massimo il diametro 82mm… servirebbe un kit 150mm o addirittura il 180mm visto che la lente ha un angolo di campo decisamente ampio!
Qui negli Stati Uniti ho imparato una cosa: nel marketing sono molto più bravi, ma soprattutto sono tutti molto più disponibili e attenti.
La cosa incredibile è che anche aziende non basate in USA, quando sbarcano in America assumono lo stesso comportamento magicamente ed è molto più facile ottenere informazioni, aiuto e una grande disponibilità… molta più che in Italia! (Ci sono poi i casi in cui il tutto funziona al contrario, ma sono delle eccezioni… vero Profoto?!).
Ho imparato quindi a chiedere e, in genere, la risposta è positiva, affermativa ed entusiasta!
Mi mancano i filtri per la lente che devo provare? Perché non chiederli allo stand NiSi?
Allo stand NiSi incontro Daisy e Tony che sono super disponibili oltre ad avere i modi gentili tipici degli asiatici.
Sono felici di prestarmi un kit 150mm o 180mm per fare la mia prova. Il problema è l’holder, visto che mi dicono che non hanno flange da 95mm con loro… non pensavano sarebbero mai potute servire: non ci sono molte lenti con l’elemento frontale da 95mm! Che fare?
L’IRIX 15mm f/2.4, a differenza di molte lenti in quella categoria, ha il paraluce a tulipano rimovibile. Personalmente la ritengo una grande comodità e questa caratteristica mi darebbe anche la possibilità di fare una McGyverata attaccando le lastre che mi occorrono (magari quelle da 180mm per avere più spazio ai bordi) con un po’ di Gaffer Tape, e appoggiarle “semplicemente” alla lente frontale.
Magari non è la soluzione più avanzata tecnicamente al mondo, ma funziona anche se in modo molto instabile. Mi chiedono di tornare quando avrò la lente in mano per vedere se riescono ad aiutarmi a escogitare qualcosa…
Nel tardo pomeriggio torno allo stand IRIX per recuperare il 15mm f/2.4: Hubert mi dice che mi lasceranno fino alla mattina successiva la versione “Firefly” con baionetta Nikon.
Le lenti IRIX sono attualmente disponibili con baionetta Canon e Nikon (mi dicono che a breve anche Pentax sarà supportata, mentre per Sony si può usare uno degli n-mila adattatori in commercio!) e, nonostante lo schema ottico sia totalmente identico, così come le performance, vengono distribuite in due diversi “packaging”: Firefly e Blackstone.
La versione Firefly ha il barilotto in materiale plastico (con costruzione in alluminio internamente), e la ghiera di messa a fuoco in gomma antiscivolo, mentre la versione Blackstone ha il barilotto in lega di magnesio, la ghiera di mesa a fuoco è in metallo zigrinato e tutte le incisioni e scritte sul barilotto sono ricoperte con vernice UV sensibile (per “visione notturna”). Nonostante la versione Firefly venga fornita con una borsa morbida, mi danno il porta lente rigido tipico del modello Blackstone che è decisamente più figo!

La lente in mano da sensazione di solidità e appare di ottima costruzione.
Nonostante l’elemento frontale sia di generose dimensioni e la lente sia decisamente voluminosa non è gigantesca e appare comunque maneggevole. Montata sulla macchina nel complesso il tutto è ben bilanciato.
Unico dettaglio poco stabile e il copriobiettivo posteriore, personalizzato IRIX, che appare molto precario e non rimane ben serrato.
La ghiera di messa a fuoco è “pastosa”, ben progressiva e permette ottimo controllo e precisione. Tra ghiera di messa a fuoco e paraluce c’è poi un sottile anello che se ruotato permette di bloccare il meccanismo di messa a fuoco in una posizione precisa (impedendone ogni ulteriore rotazione). Una funzionalità decisamente comoda e utile quando si armeggia con filtri e holder, ma si vuole la certezza sulla stabilità della messa a fuoco fatta in precedenza.
Sul barilotto sono incise le tacche di mira per l’iperfocale per i diaframmi f/8, f/11 e f/16: altro non serve e sono un riferimento decisamente utilissimo!
Parte del materiale che IRIX offre sono anche i filtri, sia circolari che a lastra. Al PhotoPlus Expo non hanno portato quelli a lastra e nemmeno l’holder, ma mi aggiungono anche un filtro circolare ND1000 dei loro prima di lasciarmi la lente per prova.
Se l’ND mi può risolvere il “problema” della lunga esposizione di certo non non risolverà la differenza di brillantezza tra cielo e primo piano. La bella giornata che era la mattina, sembra volga al brutto tempo e probabilmente avrò davanti un tramonto senza sole, ma meglio vedere se NiSi mi può aiutare ugualmente. Non si sa mai che con l’alba del giorno successivo possa essere più fortunato!
Allo stand NiSi proviamo tutte le soluzioni possibili, ma nessuna sembra funzionare correttamente: servirebbe la benedetta flangia da 95mm!
Tony, ingegnere NiSi che non parla molto bene l’inglese ma si fa decisamente capire, mi dice:
«I’m an engineer, I find solutions, I fix things!»
Per me ha già vinto!
Si mette a smontare un holder NiSi per lastre da 150mm per il Tamron 15-30mm, ma si accorge che non è sufficiente per fare ciò che ha in mente, così smonta quello adatto al Tokina AT-X 16-28mm f/2.8 Pro e inizia ad armeggiare con del neoprene adesivo.
Nel giro di mezz’ora Tony mi ha “creato dal nulla” un holder per lastre da 150mm adatto all’IRIX 15mm f/2.4. Alla fine io e Tony ci facciamo scattare un foto assieme per ricordare questo capolavoro di “ingegneria istantanea” da Daisy. È sicuramente una McGyverata, ma molto meglio che con il gaffer tape come mi ero immaginato! Stabile, smontabile facilmente, trasportabile, semplice da gestire e soprattutto mi consente di avere i filtri GND inclinati con l’angolazione che più mi occorre.
Adesso ho tutta l’attrezzatura e il tempo che mi occorrono (si fa per dire) per testare la lente: dal tramonto all’alba! Mi devo sbrigare a questo punto.
Il tramonto si avvicina e anche se sembra che possa piovere da un secondo all’altro non posso perdere tempo! Generalmente amo pianificare con una certa cura prima di avventurarmi a scattare, ma in questo caso non ho tempo! Prendo la metro e mi dirigo verso “il classicone”: vista dello skyline di Manhattan dal Brooklyn Bridge Park. Mentre sono in metro, con €475 di lente IRIX e circa €500 di attrezzatura NiSi nello zaino penso:
«Che due aziende fighe! È bastato chiedere loro di provare l’attrezzatura e, senza fare mezza domanda, me l’hanno concessa… senza chiedere nemmeno una garanzia! Aziende fighe e persone fighe alle spalle! GRAZIE!».
Arrivo a Brooklyn, apro il mio fantastico zaino Timbuk2 custom made nuovo di pacca e tiro fuori tutta l’attrezzatura!

Il tempo è abbastanza orribile, la luce piatta, e le nuvole in cielo sono uniformi e poco interessanti. Tra l’altro mi manca il polarizzatore… e già sto un po’ male al pensiero. Anche con una lunga esposizione il risultato non è particolarmente interessante, ma almeno ho avuto modo di fare alcune prove.
Le tacche di mira per l’iperfocale non sembrano essere così precise. Non lo sono quasi mai, lo so, nemmeno sugli obiettivi Zeiss, ma sono “viziato” dall’avere la fortuna che sul mio 20mm siano esattamente dove devono essere! La messa a fuoco è semplice e rapida. Non riesco a bloccare il fuoco con l’apposita funzionalità di focus lock perché quell’area è irraggiungibile a causa dell’holder NiSi 150mm Tony Edition fatto apposta per l’occasione, ma non ce n’è praticamente bisogno perché la regolazione del fuoco è veramente progressiva e la ghiera molto stabile.
La distorsione è molto contenuta. È presente, si tratta del resto di una focale abbastanza spinta su full frame 35mm, ma dallo skyline davanti a me vedo che le linee sono rispettate molto bene. Anche l’orizzonte è piacevolmente orizzontale. Alla fine decido di scattare… un panorama verticale per eliminare il pontile e altri fattori di disturbo che entrano nell’angolo di campo di 110° della lente.

Non sono abituato alle lastre da 15cm e, visto che sono di vetro e se cadono si rompono (un prezzo da pagare per avere qualità ottica d’eccezione!) mi tocca stare molto attento.
Per il trasporto Daisy mi ha dato una borsa porta lastre NiSi: è sicuramente comoda e sicura per proteggere i filtri dagli sballottamenti e da piccole accidentali cadute, ma il meccanismo di chiusura proprio non mi soddisfa. Credo che vada migliorato: troppo facile che si apra accidentalmente mettendo potenzialmente a rischio il suo contenuto.

Non sono particolarmente “abbagliato” dalla risoluzione dell’IRIX guardando il jpeg dal display della macchina, ma mi metto una nota mentale di ricontrollare questo dato in fase di editing. Sicuramente tutto appare abbastanza inciso e tutto e ben a fuoco.
Visto che ormai la luce praticamente se ne è andata tutta (la poca che c’era con tutte quelle nuvole!) decido di fare un ultimo scatto dalla promenade sull’East River a pochi passi da dove sono. Chissà come rende le luci questo IRIX 15mm f/2.4 mi chiedo mentalmente.
Alla fine la resa delle fonti luminose puntiformi mi soddisfa decisamente. Si viene a formare un classico effetto “stella”, ma non sembra ci sia alcuna traccia di flare, strani riflessi o particolari aberrazioni.

Ormai è tardi il tramonto (che non si è visto causa nuvole e foschia) se ne è andato ed è ora di prepararsi per lo scatto dell’alba del giorno successivo. Le previsioni del tempo promettono un timido solo fino al primo pomeriggio, quindi l’alba dovrebbe darmi più possibilità per altri test.
La location scelta è il Williamsburg Bridge (non se ne può più di foto del Brooklyn Bridge e del Manhattan Bridge, no?). Riguardando gli scatti sul mio MacBook Pro 15″ la risoluzione della lente IRIX che sembrava non ottimale nei Jpeg risulta davvero buona. Con un po’ di “struttura” in Capture One risulta decisamente meglio del mio abituale obiettivo Nikon. Ho avuto esperienze decisamente più deludenti (per il potere risolvente) quando ho noleggiato uno Zeiss Distagon T* 18mm f/3.5 ZF sempre per la mia Nikon d800.
La mattina successiva i miei occhi si aprono senza fatica nel cubicolo in cui abito per questa visita a New York. Si chiama “The Bowery House” e il mio cabin (NON scherzo!) è lungo poco meno di 2 metri e largo circa 1 metro e 20 cm. Il bagno è esterno. Alla parete c’è attaccato un manifesto di uno spettacolo teatrale svoltosi in Italia… a Bologna! Le coincidenze! Decido di non usare nessun mezzo pubblico e camminare fino a destinazione. È ancora notte e il cielo è screziato di nuvole. La mia camminata si svolge in tranquillità, una mezz’ora in tutto.
Vedo un afroamericano appoggiato all’angolo di un 7eleven aperto h24. La luce gli cade addosso in maniera meravigliosa! Nella destra ha un bicchiere taglia media di Starbucks (chissà se dentro c’è solo caffè… o qualcosa di più forte?) e nella sinistra, che tiene abbandonata al fianco, ha una sigaretta che lascia salire volute di fumo. La testa è reclinata verso il marciapiede, la gamba destra piegata appoggiata al muro. Sembra un trampoliere nero illuminato dalla luce al neon. So già che me ne pentirò, ma ho fretta, si sta facendo mattina e montato ho l’IRIX 15mm f/2.4… rinuncio a portare con me quello scatto.
Sotto il Williamsburg Bridge c’è chi passeggia con il cane e chi corre per fare allenamento. New York non dorme mai! La parte che si affaccia sull’acqua non è raggiungibile né con i mezzi pubblici né con le automobili. Volendo solo in bicicletta. A me non dispiace camminare e sembra che le previsioni del tempo ci abbiano quasi azzeccato: è nuvolo, ma almeno non piove!

Faccio un paio di scatti, non mi convinco più di tanto, decido di provare una prospettiva più centrale e simmetrica. Vediamo come si comporta questa lente con le linee! Le nubi si fanno sempre più minacciose: ma non doveva piovere solo dal pomeriggio?
Sotto il ponte c’è un gran baccano. I treni della metro quando passano fanno un gran sferragliare. Il sole si è ormai alzato, ma nessuno lo vede perché ci sono solo nuvole. Decido di bruciare lo sfondo e concentrarmi solo sulle forme. In postproduzione credo sarà poi un bel bianco e nero. Nonostante mi interessi poco del cielo la differenza in stop tra alte luci e le ombre sotto il ponte è decisamente troppo elevata. Ancora una volta mi viene in aiuto il filtro GND NiSi da 3 stop (soft grad) che ho usato anche negli altri scatti per il cielo. Questo sarà probabilmente un ottimo scatto per verificare il potere risolvente della lente: una miriade di dettagli, rivetti, bulloni e grate da un capo all’altro dell’inquadratura.

Sta iniziando a cadere qualche goccia, ma sotto il ponte solo al coperto almeno! L’IRIX 15mm f/2.4 è weather sealed in praticamente tutti i punti nevralgici (l’unico punto debole del Firefly è vicino all’anello di focus lock mi ha detto Hubert, mentre il Blackstone è perfettamente sigillato), comunque non mi preoccupo per queste due gocce.
Terminati gli scatti inizio a impacchettare per bene nuovamente tutto nello zaino, ma prima faccio un paio di scatti con l’iPhone pensando alla review che voglio scrivere per FotografiaProfessionale. Sta iniziando a cadere qualche goccia in più e devo fare una chiamata di lavoro in Italia, una decina di minuti… sono sicuro che non sarà un dramma aspettare qui.
Ovviamente mi sono sbagliato. non è un dramma ma è decisamente poco piacevole. Piove anche sotto il ponte!
Fortunatamente lo zaino Timbuk2 l’ho fatto personalizzare solo con tessuti water resistant e tutta l’attrezzatura dovrebbe essere al sicuro.
Non posso nemmeno chiamare un Lyft, un Uber o un taxi perché per raggiungere la prima strada aperta al traffico devo camminare per almeno 5 minuti. Non sono tanti, ma per come piove… potrei annegare! Sono vestito di nero e sono fradicio, completamente… sembro Calimero! Mi sposto sotto un passaggio pedonale dove arriva meno acqua di stravento e mentre sono lì che aspetto mi scrive il mio amico Francesco Gola: tempismo perfetto! Gli mando il video che vedi anche tu qui sopra e la risposta è: «bel meteo comunque!» Io aggiungerei… bel meteo di merda! Dopo un paio di messaggi gli dico dell’IRIX 15mm f/2.4 che sto provando e mi chiede notizie di eventuale flare: ci sono notizie di una pronunciata problematica quando il sole o una fonte luminosa è messa esattamente al centro dell’inquadratura. Non sapevo di questo problema e ovviamente non ho modo di testarlo con questo tempo, ma mi metto a pensare come poter fare una verifica. Nel frattempo mi manda una foto che ha trovato sul web: sole al centro del fotogramma dietro i rami di un albero e una bella (si fa per dire) corona circolare di flare sul bordo estremo dell’inquadratura (http://m.imgur.com/gallery/ljS94je).
Recupero (termine piuttosto appropriato perché è stata come un’operazione di recupero della marina… con tutta l’acqua che veniva giù!) e torno alla Bowery House… mi asciugo, mi cambio e… un iPhone (sorretto dal mio fido Sigma 35mm f/1.4 Art DG HSM) con la sua luce LED per fare da sole e verificare il problema del flare.

Il problema della “corona circolare” c’è.
Sicuramente è meno pronunciato che con il sole, ma il sole non era disponibile per me e mi sono dovuto accontentare di un LED! A mio modo di vedere non è poi così grave come potrebbe sembrare dalle immagini perché è un comportamento che si presenta solo in condizioni limite: facendo alcune prove ho verificato che è sufficiente variare di pochissimo l’angolo di incidenza della luce e il problema scompare pur conservando la fonte luminosa all’interno dell’inquadratura e molto vicina al centro. A volte ci può essere un lieve flare laterale decisamente più controllabile come quello che vedi alla destra del lens case vicino alla cerniera blu nell’immagine qui sotto.

Tornato al Photo Plus ho chiesto esplicitamente a Hubert di IRIX se avessero problemi di lens flare. Ho evitato di dire appositamente che lo avevo già verificato per capire quale fosse la loro propensione alla sincerità nel parlare dei comportamenti delle proprie lenti. Hubert si è dimostrato aperto e sincero nell’ammettere che in una condizione limite di sole al centro dell’inquadratura ci può essere flare. Ha anche aggiunto che è un problema fisico che anche altri costruttori tra i più famosi hanno e si presenta solo su lenti grandagolari molto “spinte” (a questo punto sono curioso di capire come si comporti il loro 11mm).
In definitiva penso che per essere una lente grandangolare dal costo piuttosto contenuto (si parla di €475 per la versione Firefly e €675 per la blackstone) abbia delle prestazioni di tutto riguardo.
Ottima definizione dichiarata in grado di risolvere fino a oltre 50Megapixel (la d800 ne ha “solo” 36… ma su una Canon 5Dsr non dovrebbe avere problemi). Ho visto un paio di scatti fatti con una Sony A7rII (42Megapixel e senza filtro antialias) ed erano decisamente scolpiti!
Il filtro ND 10stop IRIX si è comportato bene e si è rivelato decisamente al passo con la qualità NiSi che, a mio parere, ad ora è la più elevata (costruttivamente e come acromaticità) reperibile sul mercato mondiale.
Mi è veramente dispiaciuto restituire sia la lente che il kit di filtri da 150mm… Sfortunatamente né IRIX, né NiSi regalano attrezzatura (come nessuno fa… almeno per mia esperienza!). Tra Firefly e Blackstone probabilmente preferirei acquistare il Blackstone, ma sono ambedue lenti che mi piacerebbe aggiungere al mio corredo.
In tutto questo credo che la migliore esperienza sia stata con le persone. Hubert e gli altri ragazzi dello stand IRIX sono stati aperti, sinceri (anche parlando apertamente delle peculiarità dei loro prodotti) e disponibili. Lo staff NiSi Filters si è fatto in quattro per mettermi a disposizione un holder e dei filtri per riuscire a scrivere questo articolo: non so se lo fanno per tutti… in ogni caso devo un grande ringraziamento a Tony e Daisy per avermi permesso di lavorare meglio… facendo diventare possibile ciò che sembrava non esserlo.
Come sempre per i dettagli tecnici ti rimando direttamente alla fonte sul sito IRIX Lens, ma se pensi di acquistarne uno su Amazon (come spesso accade) trovi un prezzo leggermente inferiore al listino! Lo stesso discorso vale per NiSi che da poco tempo ha finalmente un sito tutto dedicato al mercato Italia, ma su Amazon hai sempre un metro di confronto per i prezzi.
Se hai domande e curiosità su questa lente di IRIX ti invito a non tenerle per te! Condividele qui sotto nei commenti e, se posso, sarò felice di risponderti in base alla mia esperienza.
Ciao e buone foto,
Simone Conti
L'articolo Dal Tramonto all’Alba – IRIX & NiSi sembra essere il primo su FotografiaProfessionale.it.